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Coronavirus, caccia agli asintomatici: i comuni trapanesi coinvolti nell’indagine Istat – Ministero Salute

Aggiornamento del 26 maggio:

I comuni della provincia di Trapani coinvolti nell’indagine sierologica prevista dal Ministero della Sanità e Istat sono: Calatafimi, Castellammare del Golfo, Erice Marsala, Mazara del Vallo, Partanna, San Vito Lo Capo, Paceco e Valderice.

I cittadini verranno contattati telefonicamente dai centri regionali della Croce Rossa Italiana con i quali fissare un appuntamento per il prelievo che potrà essere eseguito a domicilio in caso di soggetti deboli e vulnerabili.

Coronavirus: caccia agli asintomatici, prelievo a campione su 150mila persone, in 2000 comuni

La lotta al covid-19 non si ferma. Si va a caccia di asintomatici. Da oggi, lunedi’ 25 maggio, è partito il test di sieroprevalenza dell’infezione da virus SarsCoV2 del Ministero della Salute e Istat, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana, che ci dirà quante persone nel nostro Paese hanno sviluppato gli anticorpi al nuovo Coronavirus, anche in assenza di sintomi.

L’indagine verrà eseguita su un campione di 150mila persone residenti in duemila Comuni, distribuite per sesso, attività e sei classi di età.

Gli esiti del test, diffuso in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l’analisi comparata con altri Paesi europei.

Per ottenere risultati affidabili e utili è fondamentale che le persone selezionate per il campione aderiscano. «Partecipare non è obbligatorio – sottolinea la Croce Rossa – ma conoscere la situazione epidemiologica nel nostro Paese serve a ognuno di noi».

Le persone selezionate saranno contattate al telefono dai centri regionali della Croce Rossa Italiana (sono circa 700 i volontari) per fissare, in uno dei laboratori selezionati, un appuntamento per il prelievo del sangue.

Proprio oggi il direttore dello Spallanzani di Roma aveva bocciato i test salivari per i patentini delle vacanze perchè non avevano rilevanza scientifica. Tradotto vuol dire che non ci sarebbe completezza scientifica, dati certi nè congruenti da permetterne una pubblicazione. Il Dottor Giuseppe Ippolito annunciava l’avvio di questi test.

Chi darà l’assenso a partecipare allo screening sarà sottoposto a un prelievo di sangue. La provetta sarà analizzata presso il laboratorio regionale di riferimento del Servizio Sanitario Nazionale. Il risultato del test sarà inviato entro 15 giorni dalle strutture regionali. Il prelievo potrà essere eseguito anche a domicilio se il soggetto è fragile o vulnerabile. Al momento del contatto verrà anche chiesto di rispondere a uno specifico questionario predisposto da Istat, in accordo con il Comitato tecnico scientifico. La Regione comunicherà l’esito dell’esame a ciascun partecipante residente nel territorio

In caso di esito positivo, nel caso in cui quindi nel sangue siano presenti gli anticorpi, sarà avvisato il medico di famiglia che fornirà le indicazioni per approfondire le analisi.

L’interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare e contattato dal proprio Servizio sanitario regionale o Asl per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l’eventuale stato di contagiosità. La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell’indagine.

A tutti i soggetti che partecipano, sarà assegnato un numero d’identificazione anonimo per l’acquisizione dell’esito del test. Il legame di questo numero d’identificazione con i singoli individui sarà gestito dal gruppo di lavoro dell’indagine e sarà divulgato solo agli enti autorizzati. Le prime telefonate ai cittadini prescelti sono già partite, e già in giornata, a quanto si apprende, la Croce Rossa dovrebbe divulgare i primi dati rispetto all’adesione. Il campione è stato selezionato numericamente in rapporto alla popolazione ma anche all’incidenza del virus sul territorio. La Lombardia ovviamente fa la parte del leone, con circa 30.000 partecipanti al test.

Segue il Veneto con 13.000, poi l’Emilia Romagna con 12.000. Un pò meno test per Lazio, Campania e Sicilia, che hanno più abitanti di Veneto ed Emilia ma meno casi: previsti circa 11.000 test per ciascuna. In Piemonte, 10.000, in Friuli Venezia Giulia 8.000, nelle Marche 5.000 e così via, in diminuendo, fino alla Val d’Aosta con meno di 4.000.

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