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Dopo 115 anni di storia Granata, una sentenza del Tribunale, dichiara fallito il Trapani Calcio

La storia del Trapani Calcio srl, iniziata nel 1905 e durata 115 anni è terminata ieri, martedì 22 dicembre. A decretarne la fine è stata la sentenza numero 12 emessa dal Tribunale di Trapani che, rigettando il ricorso presentato dalla società, ha stoppato così ogni speranza granata e ufficializzato il fallimento della società.

Dichiarando insufficiente la documentazione del piano di concordato che si aggiungeva al bilancio presentato il 23 novembre scorso, infatti, si è proceduto ad apporre i sigilli sulle proprietà nominando curatore fallimentare, l’avvocato Alberto Piacentino, già precedentemente nominato commissario giudiziale, che si preoccuperà di recuperare quanto più possibile dall’attivo e distribuirlo ai creditori.

Andrea Capone, legale del Trapani, ha commentato così il crack della società granata:«Mi dispiace per il fallimento del Trapani, ma, purtroppo, l’attuale proprietà avrebbe dovuto effettuare uno sforzo maggiore, se realmente l’intenzione fosse quella di salvare la società. Non c’è stata la disponibilità in tal senso da parte di Alba Minerali perché più volte era stata sollecitata ad adempire a quanto previsto dal Tribunale. Paradossalmente ho ricevuto maggior supporto dall’Alivision che si è sempre mostrata disponibile».

Un messaggio di speranza arriva dai tifosi che, dal canto loro, sulla pagina Facebook “Noi siamo il Trapani calcio” scrivono:
«12 come il numero della sentenza del Tribunale di Trapani che ha dichiarato fallito il Trapani Calcio S.r.l.
22 come la data odierna che sancisce la fine di un’era 2020 come un anno di m…. per tante cose nella quale si è aggiunto anche il nostro fallimento
115 come gli anni di storia che, indipendentemente dai personaggi più o meno squallidi o gloriosi a seconda delle tante gestioni che si sono susseguite, non potranno essere cancellati da nessuna sentenza perché vivono in noi e l’immenso amore che proviamo per i nostri colori sarà veicolo per la rinascita.
Il Trapani Calcio siamo noi e non morirà mai

Sulla vicenda si pronuncia anche dal sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, che in un messaggio scrive:« Con la sentenza del Tribunale che ieri ha decreto il fallimento del “Trapani Calcio” si è scritta l’ultima brutta pagina della storia calcistica granata, nei tempi recenti interessata anche da varie vicende giudiziarie.

In ordine a tanto, come anticipato ed in tempi non sospetti, questa AC, all’atto dell’individuazione di eventuali responsabili da parte dell’AG si riserva di costituirsi parte civile in quanto lesa per danno all’immagine dell’intera Città.
Ma il calcio a Trapani non può e non deve finire in un’aula del Tribunale, ma tornare ad essere protagonista allo stadio provinciale insieme ai suoi tifosi.
Gli sportivi trapanesi meritano altri successi, altri sogni e una nuova squadra che possa far tornare a sventolare le bandiere e i vessilli della Città.
Così come detto più volte in queste settimane, e di già esperito nel passato anche recente, questa Amministrazione è pronta a dare il proprio contributo e il proprio supporto affinché un nuovo progetto imprenditoriale e sportivo possa riportare in alto il nome della squadra di Trapani, nel rispetto di quanto previsto dalle Norme Organizzative interne della F.I.G.C..
Nelle prossime settimane l’Amministrazione avvierà una procedura esplorativa per acquisire le manifestazioni di interesse di società sportive esistenti o costituende, purché con sede a Trapani, disponibili a presentare un progetto sportivo mirato alla creazione di una nuova squadra con l’intento di riportarla a partecipare ai campionati di vertice oltre che al necessario investimento nel settore giovanile e nel calcio femminile.
Per evitare nuovamente brutte sorprese, e per allontanare eventuali sciacalli che già s’intravedono all’orizzonte, pronti all’ennesimo saccheggio, tra i requisiti indispensabili saranno richieste garanzie finanziarie della sostenibilità dei progetti presentati e un coinvolgimento attivo della comunità trapanese nella gestione e nel controllo della società, affinché sia chiaro che Trapani è dei trapanesi….»
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