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In Sicilia, da domani, la cultura riparte. Musei gratis per una settimana

Da domani, 30 maggio 2020, riaprono al pubblico i musei regionali, i Parchi archeologici e gli altri siti siciliani della cultura, dopo la chiusura forzata dovuta all’emergenza coronavirus.

Riaprono il Museo Regionale Conte Agostino Pepoli di Trapani, le Aree archeologiche di Segesta, Selinunte, Morgantina, della Neapolis di Siracusa, dei giardini Naxos. Riapre la Valle dei templi di Agrigento, la Villa Romana del casale di Piazza Armerina, l’Isolabella di Taormina, il Duomo di Monreale. A Palermo il Castello della Zisa, il Museo Archeologico Antonio Salinas, La Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, il Castello della Cuba o il Museo di Arte Moderna e Contemporanea, sede Palazzo Riso.  Una settimana, dal 30 maggio al 7 giugno per poter ammirare gratuitamente la bellezza dell’arte e della storia siciliana.  

«#laculturariparte è il messaggio che vogliamo dare a tutti – ha detto l’assessore dei Beni Culturali e  dell’identità siciliana Alberto Samonà – perchè la Sicilia vuole ripartire sotto il segno della cultura, aprendo i siti archeologici, i musei e i luoghi della memoria. E lo facciamo gratuitamente, quale gesto di ringraziamento verso tutti i cittadini che responsabilmente hanno collaborato nel periodo dell’emergenza Covid-19, consentendo alla nostra Regione di mantenere livelli di contagio molto bassi. Per questo, mi sento di dire grazie a tutti i siciliani. Fra i siti che riaprono ci sono anche la Neapolis di Siracusa e Palazzo Bellomo e il pensiero non può non andare al direttore del Parco archeologico aretuseo Calogero Rizzuto e alla funzionaria Silvana Ruggeri, tragicamente scomparsi a causa del virus: dedichiamo a loro la riapertura, seguendo un filo rosso che non si è spezzato e che ci guida nel nome dell’amore per la cultura e la bellezza» 

L’ingresso è consentito soltanto con prenotazione on line e ovviamente secondo l’utilizzo di tutte le norme di sicurezza

Per maggiori informazioni QUI

Per le prenotazioni cliccate QUI

 

credit foto pag Facebook Museo Pepoli

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