venerdì, Marzo 29, 2024
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Infanticidio Trapani: arrestata madre 17enne ma gli inquirenti valutano le posizioni di altri soggetti

Un interrogatorio rotto dalle lacrime disperate mentre ripeteva la stessa versione al Procuratore dei minorenni di Palermo, Massimo Russo, e il sostituto Claudia Caramanna: troppo giovane per confessare una gravidanza ai propri genitori. Troppa la paura di una loro reazione, di essere punita. Così, lei, diciassette anni, ha deciso di portare in grembo quel bambino fino a ieri (QUI), giorno in cui avrebbe partorito, da sola, chiusa nel bagno di casa dove vive con la sua famiglia. Poi, tra i singhiozzi, avrebbe ammesso di aver gettato il figlio dalla finestra.

La stessa versione data quando la polizia ieri mattina la raggiungeva a casa dopo il ritrovamento del piccolo, trovandola, visibilmente scossa, in compagnia della domestica: «sono stata io  a lanciare il bambino dalla finestra».

Una confessione che la vede accusata di omicidio volontario e piantonata all’ospedale Sant’Antonio Abate, dove si trova tutt’ora ricoverata al reparto ginecologia, dopo aver subito un delicato intervento.

Ma oggi la Procura di Trapani sta valutando la posizione della madre della ragazza diciassettenne e della collaboratrice domestica che si trovavano in casa mentre la ragazza partoriva in bagno.

Le due donne, sentite dagli inquirenti, hanno affermato di non avere notato nulla di strano nonostante la giovane fosse rimasta in bagno per molto tempo. La domestica, poi, trovando il bagno in un mare di sangue, avrebbe pensato ad un ciclo abbondante della ragazza, avrebbe detto agli inquirenti coordinati dal procuratore aggiunto Maurizio Agnello, e, senza alcuna domanda, lo avrebbe ripulito.

Altri particolari alimentano i dubbi di chi sta portando avanti le indagini dove nessuno è escluso: durante i sopralluoghi effettuati ieri dalla scientifica e dagli agenti della polizia, proprio vicino ai cassonetti della spazzatura posizionati vicino il luogo della tragedia, sarebbero stati rinvenuti gli indumenti della ragazza sporchi di sangue. Tracce ematiche, poi, sarebbero state rilevate sul davanzale di marmo della finestra della cameretta della minore che alla presenza del difensore, affermava di aver compiuto il gesto perchè sconvolta dall’inaspettato parto e non cosciente del suo stato di gravidanza.

Sono altri poi, gli elementi che non convincono. Il corpicino del bambino, pare fosse stato trovato ripulito prima di essere lanciato dalla finestra. Non sarebbero, infatti, state rilevate altre tracce di sangue a parte quelle provocate dalla ferita al cranio per l’impatto, sul cadavere del piccolo.

Nelle prossime ore si attendono i risultati autoptici sul neonato per stabilire l’ora del decesso e le cause della sua morte. E’ possibile, infatti, che il bambino fosse nato privo di vita. L’autopsia stabilirà anche il numero di settimane di gestazione per determinare se il neonato fosse nato prematuro, post maturo o in regola con il periodo di gravidanza

In giornata continueranno gli interrogatori alle persone vicine alla ragazza: verranno riascoltati i genitori e la domestica ma anche altre persone che potrebbero aiutare le indagini come il giovane padre del bambino.

 

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