Sono dieci le persone, tra le quali anche politici della provincia di Trapani, coinvolte in un’indagine della Guardia di finanza che in queste ore sta cercando di fare chiarezza sul mondo della formazione professionale.
Un segmento che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato utilizzato per ampliare il consenso elettorale in favore dei politici coinvolti. Nello specifico, nei corsi di formazione degli enti gestiti dagli indagati e finanziati con fondi pubblici, sarebbero state inserite persone che non ne avevano titolo.
Ciò in cambio di consenso elettorale nelle recenti elezioni comunali di Petrosino, dove una delle indagate, Sara Accardi, era candidata al Consiglio comunale (prima dei non eletti nella lista “Libertà per Petrosino”), o in vista delle elezioni regionali del prossimo autunno.
Alcuni reati ipotizzati dalla Procura di Marsala sarebbero corruzione elettorale, falso e traffico di influenze illecite.
Tra gli indagati ci sarebbero anche consiglieri comunali di Marsala, candidati alle recenti elezioni amministrative di Petrosino e dirigenti di centri per la formazione professionale. Con il senatore Papania, sotto il mirino anche per traffico di influenze illecite, sono indagate altre nove persone.
«Una informazione di garanzia non è un avvertimento ma un atto a tutela dell’indagato, che dovrebbe per legge essere segreto, proprio per evitare che la sola notizia del suo invio diffonda un’ombra di colpevolezza a priori. Ritengo per doveroso rispetto verso le istituzioni,– ha commentato Papania – che mai è venuto meno, così come meno mai è venuta la fiducia nei confronti della Magistratura, che i fatti verranno chiariti a breve a tutela non solo mia ma anche degli altri indagati del Movimento Via. Sono estremamente tranquillo perché forte della certezza della mia totale estraneità ai fatti e attendo, quindi, con grande serenità che la giustizia faccia tutte le opportune verifiche per accertare la verità»
