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    Grandine a forma di Coronavirus? Non è proprio così…

    Girano sui social in questi giorni alcuni scatti che hanno allarmato non poco gli utenti. Si tratta di chicchi di grandine caduti negli Stati Uniti e in Messico che presentano una forma un po’ strana con numerose protuberanze esterne da farle assomigliare nientemeno che all’iconografia che viene utilizzata per rappresentare il Sars Cov-2 e che in questi mesi abbiamo imparato a riconoscere.

    Un segno del destino? Una sorta di preludio alla fine del mondo? Niente di tutto ciò. Per fortuna, anche in questo caso, la scienza è venuta in nostro aiuto spiegando che fenomeni del genere sono del tutto normali.

    Quando c’è una tormenta molto forte – spiega un esperto spagnolo – la grandine che si forma inizialmente ha una forma sferica, ma sulla sua superficie si vanno ad accumulare strati di ghiaccio a partire da un primo ‘embrione’, con il rischio anche di caduta di chicchi decisamente grandi e pericolosi. Nelle tormente più forti – prosegue – in cui la grandine ha già un diametro importante, lo scontro tra le sfere di ghiaccio fa sì che queste si uniscano in agglomerati più grandi che non avranno una forma semisferica, ma più simile a quella di una stella”.

    Possiamo, quindi, dormire sonni tranquilli.

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