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App Immuni, la Sicilia fanalino di coda. Ecco perché scaricarla

Tutto quello che devi sapere sull'App Immuni voluta dal Governo per tracciare i contagi da Coronavirus nella fase 2.

Immuni: a che punto siamo? Il Sole 24 Ore ha diffuso una infografica che mostra quanti sono gli utenti dell’app Immuni regione per regione. I dati sono aggiornati al 31 agosto 2020.

Sono 5.4 milioni i download dell’app, ovvero il 14% degli italiani. Un risultato molto più basso rispetto alle aspettative. In Sicilia, fanalino di coda di tutto il paese, l’ha scaricata solo il 5,4% della popolazione.

Di seguito proviamo a spiegare perché è importante scaricare l’app disponibile negli store digitali. Se non lo avete ancora fatto, installatela sui vostri smartphone e fatela scaricare ai vostri familiari.

App Immuni, cos’è e come funziona l’app che traccia i contagi

Con l’entrata ufficiale nella fase 2 il Governo ha previsto l’introduzione di una app, Immuni, in grado di tracciare i contagi da Coronavirus che tutti i cittadini saranno invitati a scaricare sul proprio smartphone: sarà disponibile e scaricabile gratis (a partire dal mese di maggio) direttamente dal Google Play Store e App Store.

App Immuni: cos’è e come funziona

L’app Immuni è di fatto un supporto tecnologico utile a tracciare i positivi al Coronavirus e tutte le persone con cui questi ultimi sono stati a contatto. Quando viene individuata una persona contagiata, quindi, si è in grado attraverso questa tecnologia di rintracciare le persone che potrebbe aver infettato. 

L’applicazione, scelta dalla task force capitanata da Domenico Arcuri e di proprietà della Bending Spoons Spa, creata in collaborazione con il Centro medico Santagostino, utilizza principalmente il metodo del contact tracing attraverso il Bluetooth.

I dati immessi verranno archiviati sul nostro smartphone con un codice numerico che sarà scambiato attraverso il Bluetooth con i dispositivi nelle nostre vicinanze. Le informazioni rimarranno archiviate fino a quando non sarà necessario, ovvero nell’eventualità si risulti positivi al Coronavirus e, quindi, nel caso in cui occorra mappare e ricostruire la cronologia dei movimenti. Non vi è quindi un rilevamento di posizione nello spazio e non viene utilizzato il Gps. 

Una parte dell’app, inoltre, sarà dedicata al proprio diario clinico ovvero un registro dove ogni utente potrà inserire il proprio stato di salute ed eventuali sintomi collegati alla comparsa del Coronavirus.

App Immuni: cosa succede in caso di contatto con positivi al Coronavirus?

Gli utenti che dovessero venire a contatto con i positivi al Coronavirus, riceveranno una comunicazione e dovranno rispettare l’isolamento in casa. Come succede già adesso chi violerà la quarantena rischierà di prendere una denuncia penale per epidemia colposa (carcere da 1 a 5 anni).

App Immuni e la privacy: quali rischi?

Come dichiarato dal commissario straordinario Domenico Arcuri, i dati «verranno salvati su server pubblici nel pieno completo delle leggi nazionali e sovranazionali sulla privacy». L’app sarà collegata al sistema sanitario nazionale e i dati verranno cancellati a fine emergenza. L’app Immuni non memorizza dati anagrafici né numero di telefono, inoltre non accede alla rubrica dei contatti e soprattutto non avvisa chi è a rischio con un sms.

App Immuni: è obbligatorio scaricarla?

Il download dell’app è volontario, nessun cittadino italiano verrà obbligato ad installarla ma per risultare efficace, Immuni dovrà essere scaricata da oltre il 60% della popolazione. Per questo motivo si sta pensando ad alcune limitazioni o svantaggi per chi deciderà di non scaricarla.

 

Giovanni Mercadante
Giovanni Mercadantehttp://giovannimercadante.it
Social media manager, digital PR, blogger. Ha scritto, tra gli altri, per Blogo, Excite Italia, Leonardo.it. Pizza e Nutella lover.
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