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Capitale Italiana della Cultura 2021: Prorogati al 30 giugno i termini della presentazione dei dossier

 

Il MiBACT ha ulteriormente prorogato al 30 giugno 2020 i termini per la presentazione dei dossier di candidatura (dopo quello del 13 marzo) da parte delle città e delle unioni di Comuni che avevano manifestato interesse a partecipare al bando per l’assegnazione del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2021. E’ quanto si legge sul sito del Mibact che continua specificando che:

In questi giorni anche a Trapani, che è tra le 5 città siciliane (e tra le 44 italiane) candidate c’è il lockdown del coronavirus imposto sia dall’amministrazione comunale, sia dal governo. Blocco che impone un arresto dei lavori preposti per la corsa alla candidatura.

Entro l’11 settembre la giuria esaminerà i dossier pervenuti e selezionerà le dieci finaliste, dalle quali entro il 12 ottobre sceglierà la candidatura da raccomandare al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo per il conferimento del titolo

Il titolo di “Capitale Italiana della Cultura”, istituito dal Ministro per i beni e le attività culturali e per il Turismo Dario Franceschini con la legge Art Bonus nel 2014, è conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceve un milione di euro per la realizzazione del programma presentato.

Le città che hanno manifestato il proprio interesse devono pertanto presentare entro il 30 giugno i propri dossier di candidatura, che verranno esaminati da una giuria di sette esperti di chiara fama per arrivare, entro l’11 settembre, alla selezione di un massimo di 10 progetti finalisti da invitare in audizione.

La città Capitale Italiana della Cultura 2021 verrà scelta esclusivamente sulla base di questi colloqui entro il 10 giugno, quando la giuria indicherà pubblicamente al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo la candidatura più idonea da formalizzare con delibera del Consiglio dei Ministri.

Negli anni precedenti il titolo è stato assegnato alle Città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015; Mantova nel 2016; Pistoia nel 2017; Palermo nel 2018. Matera 2019.

Nel frattempo, causa coronavirus, Parma Capitale della cultura 2020 è sospesa. Non è ancora stato deciso fino a quando durerà la sospensione: potrebbe essere maggio, più verosimilmente settembre, o forse addirittura l’anno prossimo.

Lanciato con il claim ‘La cultura batte il tempo’, il riconoscimento guadagnatosi da Parma dal tempo non intende farsi battere: le iniziative, che hanno visto il via l’11 gennaio con una tre giorni densa di proposte, riprenderanno nel giro di qualche mese. Mostre, eventi, spettacoli all’insegna tutti dell’inclusione e della sostenibilità sono quindi solo rimandati. Si attende intanto la decisione del ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini, cui tocca decidere le modalità per affrontare l’emergenza, tenuto conto che il blocco delle attività di Parma Capitale della cultura significa una perdita quotidiana di 300mila euro

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