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Trapani …che sarà? La dedica alla città di Tore Fileccia & Opera ’80 – INTERVISTA

Gli opera ’80 hanno dato il ritmo alla fine del lockdown trapanese rimodulando il brano “Che Sarà” dei Ricchi e Poveri dell’edizione del Festival di San Remo 1971. Come un metronomo hanno scandito il battito della riapertura delle regioni aspettato da tutta Italia ma soprattutto, da molti commercianti trapanesi. Un video che racconta i sospiri di una Trapani silenziosa e vuota ma pronta a rimettersi in gioco comunque vada perché in fondo chi lo sa…sarà quel che sarà.

Il testo è stato scritto da Tore Fileccia durante il periodo di lockdown mentre attendeva in auto la moglie che, dal ginecologo, stava facendo l’ecografia della bimba che nascerà a luglio.

È in macchina che Tore si lascia accompagnare dai pensieri e li trasforma in parole per sé, la sua bambina, sua moglie e la sua Trapani. C’è fiducia in quello che verrà perché è così che sono fatti i trapanesi, loro credono che la vita è la cosa più bella ed importante che ci sia. Dunque Trapani che sarà?“… sarà quel che sarà intanto viviamo.

Protagonisti del video, girato da Enrico Pollari (che in poche ore dalla pubblicazione Facebook ha registrato più di 7 mila visualizzazioni), oltre le immagini di una Trapani bellissima, sono gli Opera ’80 chiamati dall’autore del testo a musicare la cover della canzone di Angela BrambatiMarina OcchienaFranco Gatti e Angelo Sotgiu: Giovanni Basiricò , Rino Grammatico e Nicola Monaco

TPostit, ha intervistato i protagonisti di questo viaggio di emozioni, tra parole e musica :

Ho letto che quest’idea ti è venuta in macchina mentre aspettavi tua moglie…cosa hai pensato esattamente guardando fuori. hai avuto paura del mondo che c’era e hai voluto credere ad uno migliore oppure….

«Ho voluto accomunare la nascita di una nuova vita (mia figlia Giulia che aspettiamo a Luglio) con la rinascita della mia amata Città. Dare una Speranza anche con un semplice Testo in Musica , in questo momento conta più di tanto altro. Trapani deve Ripartire. Quindi ho preso carta e penna e ho scritto ciò che sentivo da lì è partito tutto» Racconta così Tore Fileccia, la nascita del testo che ha dedicato a tutti i Commercianti e gli Artigiani Trapanesi

Un’ottima scelta anche per il testo che non dà una ricetta ma un input: andiamo e quel che sarà, sarà. chiudendo gli occhi, per te, cosa sarà?
«Sarà un presente difficile, ma i miei concittadini sanno unirsi, come una famiglia nelle difficoltà e sicuramente ne usciremo più forti di prima.Trapani sarà figlia di se stessa e del proprio futuro , facendo tesoro nello stesso tempo dell’esperienza come farebbe anche un Padre.»

Racconterai a tua figlia di questo periodo come una favola con una morale?

«Racconterò a mia figlia che gli uomini sono fragili tanto da potersi infettare con un semplice virus, ma racconterò anche che gli uomini, allo stesso tempo sono forti tanto da superare ogni ostacolo, soprattutto se uniti come lo sono i Trapanesi.»

Cosa ti ha detto tua moglie quando ha ascoltato le parole del tuo testo?
«Che il futuro dei nostri figli dipende da noi e ha sperato che questo messaggio, tramite questa canzone , potesse arrivare al più alto numero di persone possibili»

E anche Giovanni Basiricò degli Opera’80 racconta che «L’idea è nata da Tore Fileccia che è l’autore del testo. Mentre attendeva la moglie durante una visita di routine, gli nascerà in estate la figlia, ha scritto questo testo paragonando la nascita della figlia un pò alla rinascita della città. Da lui è partito tutto. Una dedica ad i commercianti e i trapanesi per un futuro, speriamo, migliore. Poi ci ha chiamati per musicare il pezzo»
e voi avete accolto l’invito… «Si è una cover chiaramente con un testo nuovo e la nostra musica»

Cos’hai provato mentre suonavi sui tetti di una Trapani ferma: alla trapani che si muoveva e che presto tornerà a muoversi come prima, o ti sei lasciato trasportare dalla musica e….

«No, pensavo tanto a Trapani, alla situazione surreale. Al centro storico semivuoto visto dalla terrazza ma anche a quanto è bella, e quanto non stanchi mai a chi l’ha vista da quando è nato»

Per te, Giovanni, chiudendo gli occhi, che sarà adesso?

«Io voglio essere fiducioso. Credo che, con un pò di pazienza e nei giusti modi si potrà ripartire. Ci vorrà tempo e inizialmente sarà tutto un pò strano»

Ma…

«Noi lavoriamo dove la gente si diverte e quindi non sarà semplice»

Della musica, “che sarà”?
«Magari si imparerà ad ascoltare un pò di più, anche ciò che suoniamo. Immagino una fase d’ascolto, più acustico. I locali all’aperto possono permettere il distanziamento e anziché ballare, magari ascoltiamo e cantiamo assieme aspettando di ritornare alla normalità, stando molto attenti e responsabili. Magari prossimo anno, ma ritorneremo “caciaroni”. Questo è un periodo difficile, ma sto provando a prenderlo con il sorriso. Lo supereremo»

Quanto la musica durante questo lockdown è stata terapeutica per voi e come?

«Per me la musica è stata sempre terapeutica. Mi ha sorretto in momenti difficilissimi della mia vita. Non potrei vivere senza le mie chitarre- ammette Giovanni Basiricò e continua- Suonavo tanto e studiavo e visto che mi devo laureare al conservatorio e non sono più un bambino, devo sbrigarmi. La chitarra e la mia gattina sono stati i miei compagni d’avventura.»

Credi che domani i social che durante queste dirette vi hanno aiutato possano ancora aiutarvi o possano essere un deterrente alla musica live?

«No deterrente no, la musica live è un’altra cosa. Sul campo la gente sa come lavoriamo e ci seguono con affetto. Li abbiamo un pò riscoperti, senza i social molti sarebbero vero rimasti isolati. Speriamo di farne buon uso anche in futuro e trarre qualche piccolo insegnamento da tutto ciò. Penso che la musica live abbia sempre il suo fascino. Vent’anni fa o poco più, – continua Giovanni – portavo la mia chitarra e suonavo sotto le stelle ai falò, per gli amici. Adesso nei locali, nei matrimoni, ma quel fascino è rimasto uguale, malgrado sia cambiato tutto da allora. La possibilità poi di suonare liberamente od esibirsi. Avere spazio in un locale o un teatro è un altro discorso ed è legato alla poco importanza che si dà all’arte. Ma li entriamo in politica ed è l’ultima cosa che voglio fare. Ci vorrebbe più musica, più commedie, più ballo, più mostre, più arte in genere: siamo il paese dell’arte e la osteggiamo. Secondo me un filo invisibile collega tutte le arti. Io mi emoziono con una poesia o nel vedere una coppia che balla bene, malgrado io balli in maniera imbarazzante.Chi ama l’arte ne ama ogni forma ed ama la natura perché da questa nasce e si ispira. »

 

E anche Rino Grammatico degli Opera ‘80 vuole parlare dal modo in cui è nato il bisogno di esprimere questo messaggio di speranza alla città di Trapani: «L’idea è nata dal poliedrico Tore Fileccia, mentre attendeva in macchina che sua moglie facesse l’ecografia alla piccola Giulia che nascerà fra qualche giorno, ha sentito il bisogno di donare un messaggio di speranza a tutti i Trapanesi, un parallelismo tra la nascita di una nuova vita ed un augurio di rinascita per tutti i Trapanesi. Tore Fileccia ci ha voluto rendere partecipi di questa sua idea chiedendoci di mettere in musica il suo pensiero, accomunati dalla stessa voglia di trasmettere un messaggio di speranza verso la nostra amata città di Trapani abbiamo subito sposato la proposta.

Avevamo però bisogno di raccontare questa storia e abbiamo coinvolto un professionista dal grande cuore, Enrico Pollari, che con le sue immagini ha trasmesso la stessa emozione che volevamo trasmettere noi. Che sarà? Di certo è stato un periodo complicato ma che mi ha donato una nuova consapevolezza del valore della vita e del tempo. La musica anche in questo caso mi ha aiutato, e ci ha aiutato come “Opera ’80” a superare ed a ritrovare nuova linfa per proseguire in questo sogno/progetto che sembra non finire mai; da 14 anni portiamo avanti con immutata passione questa idea, la pandemia ci ha resi ancora più uniti con l’obiettivo di portare gioia, spensieratezza e buona musica al nostro pubblico.»

Per adesso, viste le misure restrittive, siete fermi e avete dovuto cancellare molti concerti tra locali e matrimoni. A avete pensato di portare avanti l’idea dell’esibizione in streaming Facebook (come avete fatto il 1° maggio) o rimane un episodio singolo?

«Molti matrimoni sono stati semplicemente spostati. Come accade per tutti i grandi progetti dietro le quinte si nasconde una grande fase di studio, importante tanto quanto. Crediamo di fare ancora qualche diretta streaming, fiduciosi di poter tornare a suonare molto presto»

 

«Tutto è nato per caso: Tore Fileccia mi ha contattato e mi ha mandato il testo di “Trapani che sarà” che parla della nostra bellissima città, ed ho deciso con i miei colleghi di inciderla. -ci racconta, infine la voce del gruppo Nicola Monaco,   Ti posso dire che cantandola avevo quel brivido dietro la schiena, un’emozione grandissima.»

E per te domani, che sarà?

«Per me, che sarà non lo so dire, so solamente che andremo sempre avanti e la musica sarà la nostra compagna che ci ha accompagnato e ci accompagnerà per sempre. Per quanto riguarda il futuro sono un pò preoccupato perché facendo soltanto questo di mestiere le preoccupazioni ci sono
Spero si possa ritornare alla normalità al più presto, sono molto fiducioso..
e poi sarà quel che sarà…..»

 

Intervista di Marina Angelo e Giovanni Mercadante

 

Dedicato ai Trapanesi che ce la vogliono fare. Ripartiamo! …e sarà quel che sarà.Forza Trapani!

Pubblicato da Rino Grammatico su Domenica 31 maggio 2020

 

Trapani che sarà? Il testo della canzone

Trapani mia col monte a te vicina 
distesa come un vecchio addormentato
Ricordi di una vita in mente ma la Pandemia
ha messo tutto in dubbio  ma non vado via
che sarà che sarà che sarà 
del mio bar o del mio risto chi lo sa 
Apro tutto o forse niente da domani si vedrà e sarà sarà quel che sarà 
Il mio b&b costruito sulla roccia  o Il forno dove sento ancor l’odore, il primo appuntamento al corso alla birreria, 
Paese mio rimango  …non vado via 
che sarà che sarà che sarà che sarà della mia vita chi lo sa
 con al Porto la Madonna  i Misteri annachero’ …una marcia di paese suonerò.
 Gli amici miei son quasi tutti via ma in tanti son rimasti come me ,qui a casa son stato sempre bene, Trapani mia ,tutto passa  e tutto passerà. che sarà che sarà che sarà che sarà della mia vita chi lo sa apro tutto o forse niente da domani si vedrà e sarà sarà quel che sarà che sarà che sarà che sarà 
che sarà della mia vita chi lo sa ma apro tutto e lentamente la mia vita tornerà  e sarà…sarà quel che sarà!

 

 

 

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