mercoledì, Maggio 15, 2024
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Nuova Iside: sequestrata la scatola nera di una petroliera. Abbandonata l’ipotesi di speronamento: «possibile collisione»

Al momento nessuno risulta iscritto nel registro degli indagati ma intanto è stata sequestrata la scatola nera della petroliera Vulcanello che si trovava sulla stessa rotta della Nuova Iside, il peschereccio partito dal porto di Terrasini con a bordo Matteo Lo Iacono, Giuseppe Lo Iacono e Vito Lo Iacono (attualmente ancora disperso) e affondato nella notte tra il 12 e il 13 maggio.

L’inchiesta della procura di Palermo sembra aver virato proprio sulla nave Vulcanello, battente bandiera italiana ed utilizzata  per il trasporto del carburante in mare. Una conferma di quanto i due giornalisti di Repubblica avevano scritto avanzando un controllo on line sul sito Marine Traffic, che consente di tracciare le rotte delle imbarcazioni in tutto il mondo, evidenziando la presenza di una petroliera di 116 metri, sulla stessa rotta del Nuova Iside, e che alle 23 circa del 12 maggio subisce una decelerazione, da 12.4 nodi a 11.9 nodi.

Secondo alcune testimonianze, proprio in quello specchio d’acqua dove il Nuova Iside avrebbe inviato il suo ultimo segnale dal blu box, sarebbe stata ritrovata un’enorme chiazza di gasolio. Con il passare dei giorni, è stata abbandonata l’ipotesi dello speronamento «perché si sarebbe letteralmente sbriciolata e i resti della Nuova Iside si sarebbero già trovati.» afferma il consulente legale marittimo Joseph CracchioloSono più portato a pensare ad una collisione, come se due imbarcazioni si fossero sfiorate, baciate e in pochissimi secondi la pressione della nave più grande ha schiacciato verso il basso la più piccola, affondandola».

Per alcuni di loro intervistati da Giulio Golia durante la puntata de “Le Iene”, andata in onda ieri sera, martedì 9 giugno, su Italia Uno : «Le navi che fanno lunghe traversate viaggiano con i piloti automatici. Quello che deve fare la guardia magari si addormenta, incontra un peschereccio, gli va addosso, e chi lo ritrova poi…Chi è di guardia non rischia di andare dal comandante per non prendersi la responsabilità. È facile che dice io non ho visto o sentito niente! Comunque finché non trovano il relitto, non si può ipotizzare niente» E così avanza sempre di più l’idea che la forza e la velocità di un elemento esterno abbia provocato l’inabissamento del Nuova Iside, qualcosa che non avrebbe dato il tempo ai tre uomini dell’equipaggio di potersi salvare né di poter inviare una richiesta d’aiuto. Un’idea che si aggrappa ai ritrovamenti di alcune parti del peschereccio come il parabordo e il palangaro completamente integro. Ma ciò che continua a logorare famiglia e amici sono le estremità dell’ancora galleggiante completamente tranciate «Come se un altro oggetto di grosse dimensioni avesse potuto incrociare la fune dell’ancora e farla lacerare» ed ancora dai risultati dell’autopsia del corpo di Matteo Lo Iacono dice l’avvocato Aldo Ruffini : « è possibile individuare un trauma cranico,sulla sua nuca. Un colpo perfettamente compatibile con quello che l’imbarcazione avrebbe ricevuto e che avrebbe portato Matteo a cadere all’indietro»

Ora tutti attendono i risultati dell’analisi della scatola nera per cercare di capire se davvero contiene tracce di verità. Nel frattempo il mare continua ad essere perlustrato dalla Marina Militare per rinvenire il relitto della moto pesca probabilmente custode anche di Vito. La società  armatrice Augustadue, del gruppo Mednav, avrebbe
confermato che la petroliera si trovava in zona e riferisce di aver avviato un’indagine interna.

 

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