La storia si ripete, e spesso, come avviene per l’Asp di Trapani, senza aver imparato: «Riesplode in estate puntuale l’allarme per la carenza di personale all’Asp di Trapani» dice a chiare lettere il sindacato delle professioni infermieristiche, Nursind, ma non che d’inverno, poi, stiano messi meglio. E se dalla storia non s’impara, purtroppo ci insegna, che le carenze non sono nuove di questo solleone e che non riguardano solo il personale.
E’ di ieri, giovedì 23 luglio, la nota relativa all’emergenza della carenza di personale, firmata da Salvo Calamia e Francesco Frittitta, che, se da un lato segnala come «addirittura in alcune unità operative si effettuano turni anche di 12 ore facendo lavorare il personale anche 60 ore in più rispetto al monte ore mensile danneggiando anche lo stato di salute degli operatori, con impossibilità di gestire i turni e mandare in ferie il personale»; dall’altro, mette in evidenza crisi ataviche e comportamenti incancreniti come ad esempio quella del mancato pagamento del mese di dicembre. Quasi ogni anno, dicono i sindacalisti,: « il budget destinato viene utilizzato impropriamente durante tutti gli altri mesi dell’anno facendo sì che i lavoratori debbano rivolgersi costantemente al tribunale del lavoro per avere il dovuto e facendo spendere allo Stato altri soldi di spese legali».
E poi ci sarebbero i turni: «Lavorando di continuo non c’è neanche la certezza di poter beneficiare di una pausa che per legge è garantita. Finita la stagione degli eroi, vengono riesumati commenti su Facebook espressi da colleghi in condizioni di lavoro pericolose, magari un po’ nervosi, ma pur sempre espressione delle condizioni di lavoro in cui ci si accingeva a prestare servizio. L’azienda a sangue freddo ha avviato una serie infinita di provvedimenti disciplinari nei confronti del personale del comparto, e ci chiediamo se detta rigidità si applichi anche al comparto della dirigenza dove si effettuano continuamente mancanze dei regolamenti che l’azienda stessa ha deciso di adottare». Azienda che nel frattempo, all’indomani della nota, non ha informato l’ufficio stampa su cosa rispondere in merito.
Una denuncia che non lascia spazio a fraintendimenti: dal rischio di burn-out, al focus su alcune strutture della zona in merito alla distribuzione dei dispositivi di sicurezza: «Abbiamo notizie – continuano Salvo Calamia e Francesco Frittitta – che in alcune di queste a causa della mancanza di guanti vengano utilizzati i guanti sterili che hanno un costo esorbitante sul budget aziendale determinando anche qui un danno erariale». E poi l’accento cade negli ospedali di Trapani, al pronto soccorso di Alcamo, all’ortopedia di Castelvetrano. Aspettiamo la risposta dell’Asp.
