lunedì, Maggio 13, 2024
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Per la piega dal parrucchiere bisogna attendere ancora, sul web la protesta

Bollette, affitti, fornitori della merce consegnata a febbraio, dipendenti e riapertura slittata al 1° giugno per i parrucchieri che insorgono sul web facendo schizzare l’hashtag #parrucchieri ai primi posti nelle tendenze Twitter in Italia: “Solo un maschio poteva annunciare la riapertura dei parrucchieri il primo giugno. Cioè un lunedì”( giornata solitamente dedicata alla chiusura per il settore). E un altro utente sbotta: “Ma Conte il calendario l’ha visto???”,alludendo al fatto che, dopo il primo giugno, il 2 giugno è un festivo (la festa della Repubblica).

Secondo quanto annunciato ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, infatti, sul nuovo DPCM  la cura della persona deve ancora attendere: resteranno “sospese le attività inerenti servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti

Eppure il problema si fa serio nonostante si trovi il modo per riderci su con vignette che ritraggono uomini e donne dalla capigliatura incolta e con ricrescita che grida un’urgente colorazione malgrado i tutorial divulgati in rete.

Se si pensa che questo periodo dell’anno è sempre stato uno dei più fertili per il settore (matrimoni, cerimonie, cresime e comunioni)  la perdita, per loro (come per molti altri compartimenti dell’economia di questo Paese) si fa pesante e, dal 3 giugno lo diventerà ancora di più. Non sapendo infatti quando per tutti noi si arriverà alla fase 3, quindi alla vita a cui tutti eravamo abituati, chi si recherà dal parrucchiere dovrà farlo con nuove regole: una tra tutte il distanziamento sociale. Appuntamenti rigorosi (probabilmente tramite app) che costringeranno a dilazionare fino a sera tagli, pieghe e colori rinnoveranno sicuramente il look del concetto della “cura personale”

A questo punto, forse, andava fatto uno screening regionale che contemplasse delle ripartenze a zone. Insomma così come fatto per le chiusure, in merito al numero dei contagi/guariti, poteva essere fatta la stessa cosa anche per le riaperture contando che la Sicilia oggi è una regione con 2.107 positivi, un dato sicuramente diverso dai  72889 contagiati lombardi.

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