mercoledì, Maggio 15, 2024
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Trapani: caccia precipitato, pilota ritrovato sotto i resti dell’Eurofighter. Aveva 33 anni.

Dopo ore di ricerche il corpo del pilota, un monoposto caccia Eurofighter del 37mo Stormo di Trapani, precipitato prima dell’atterraggio al rientro di una missione ieri pomeriggio, martedì 13 dicembre, alle 18:30 circa, è stato individuato e recuperato, nell’alveo di un fiume a circa due miglia a sudest della base militare di Birgi, dalle squadre dei Vigili del Fuoco.

Il pilota, originario di Caserta e morto nell’impatto, si chiamava Fabio Antonio Altruda, ed aveva appena 33 anni.

Entrato in Aeronautica Militare con il corso regolare Ibis 5/o dell’Accademia aeronautica di Pozzuoli nel 2007 era un Pilota combat ready su velivolo Eurofighter, in forza al 37mo Stormo di Trapani dal marzo del 2021 e aveva all’attivo centinaia di ore di volo, molte delle quali effettuate anche in operazioni fuori dai confini nazionali in attività di air policing Nato

Il Capitano, stava rientrando alla base da una missione di addestramento quando, prima di avviarsi all’atterraggio è precipitato al suolo schiantandosi senza causare danni ad altre persone o cose.

Il ritrovamento del corpo senza vita, è avvenuto nella zona di Locogrande, a pochi chilometri a nord di Marsala, e sullo schianto i motivi sono ancora da accertare e per i quali, fanno sapere dall’Aeronautica, verrà aperta un’inchiesta. 

Intanto aiuterà a fare chiarezza sulla vicenda, la scatola nera e il compagno di volo del comandante che, con lui, era uscito in missione per l’addestramento affiancandolo con un altro caccia. Tutti gli elementi, oggi, sono fondamentali per ricostruire i minuti che hanno preceduto la disgrazia. Lo schianto, al posto dell’atterraggio per un pilota che di esperienza e ore di volo ne aveva tante

E poi l’audio fatto circolare a pochi minuti dal disastro che confermava il ritrovamento del Comandante vivo perché il “seggiolino eiettabile questa volta ha funzionato” ripreso dalle agenzie (e per questo gli organi di stampa hanno inizialmente diffuso la notizia del suo ritrovamento ). Un miracolo si pensava. Una tragedia a lieto fine. Una bella storia di Natale. Ed invece…

Invece a smentire categoricamente e riportarci alla realtà è stato un comunicato dell’Aeronautica che sottolineava “le ricerche continuano”. Già. E sono continuate con il canto delle cicale in un silenzio incapace di amplificare la speranza che sbiadiva di ora in ora. Il buio della sera calato da un pezzo era interrotto dalle luci blu delle sirene e da quelle chiare degli elicotteri che setacciavano la zona fino a ritrovare il Comandante sotto i resti del suo ultimo volo. Il primo, però, verso l’unico mai fatto senza l’ausilio di alcun mezzo. Il più leggero e libero.

Nel frattempo, si legge in una nota ufficiale dell’Aeronautica, diramata questa notte alle 2, dopo il ritrovamento del corpo, il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, Luca Goretti, a nome dell’intera Forza Armata, si stringe in un profondo segno di vicinanza e cordoglio. A queste dimostranze di affetto e vicinanza anche il ministero della Difesa e il ministro Guido Crosetto “esprimono i sentimenti del più profondo cordoglio e si stringono in un ideale abbraccio ai familiari del Capitano pilota Fabio Antonio Altruda dell’Aeronautica Militare tragicamente scomparso nell’incidente aereo occorso nei pressi di Trapani” . Nel suo tweet della Difesa, ha poi aggiunto: “Il Ministro Crosetto ha ribadito che la scomparsa del Capitano Altruda rappresenta un profondo dolore per la grande famiglia della Difesa che perde un fedele servitore del Paese“.

Nel novembre del ’96 un “caccia” F-104 dell’Aeronautica militare di stanza presso l’aeroporto militare di Trapani Birgi, era precipitato nelle acque trapanesi tornando da una missione addestrativa

Il veicolo era caduto in mare poco prima dell’atterraggio a circa quattro chilometri dalla costa. Allora, secondo alcune testimonianze, il pilota dell’aereo, il ten. Michelangelo Trimarchi, 27 anni, si sarebbe lanciato con il seggiolino eiettabile prima dell’impatto del velivolo in mare ma, anche per lui, non ci fu nulla da fare. Anni dopo, venne condannato il sottufficiale che doveva controllare il giubbino 

Credits photo copertina: Giovanni Colla/ Aeronautica Militare

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