mercoledì, Maggio 15, 2024
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Marsala ricorda il Maresciallo Capo Silvio Mirarchi quattro anni dopo la sua uccisione

Marsala non dimentica. Non dimentica pallottole e sangue. Non dimentica valore e senso di giustizia. Oggi, lunedì 1 giugno, alla presenza del Cappellano Militare, Don Salvatore Falzone, dei familiari, del Comandante e di una rappresentanza di Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, si è svolta la commemorazione del 4° anniversario dell’uccisione del Maresciallo Capo Silvio Mirarchi, decorato M.O.V.C. “alla memoria”, con la deposizione di una corona di alloro presso la lapide commemorativa posta all’interno della Compagnia di Marsala, a lui intitolata.

Il Maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi, quattro anni fa, moriva al Villa Sofia di Palermo. Ad ucciderlo una pallottola durante un servizio antidroga. Un colpo di pistola tra i tanti sparati quella notte, il 31 maggio, nelle campagne di contrada Ventrischi, nell’entroterra marsalese, mentre, con un altro carabiniere, l’appuntato Antonello Massimo Cammarata, era impegnato in un appostamento nei pressi di una serra all’interno della quale furono, poi, scoperte 6 mila piante di marijuana. Sette in tutto sarebbero stati i colpi sparati, secondo gli inquirenti, contro i due militari. Uno quello fatale che rese inutile la corsa prima a nosocomio marsalese e poi al Villasofia di Palermo dove morì il giorno dopo.

Nello scorso mese di marzo, Nicolò Girgenti, 46 anni,bracciante agricolo e vivaista marsalese,unico indagato per la morte del Maresciallo,visti i gravi indizi di colpevolezza,  è stato condannato alla pena dell’ergastolo dalla Corte d’Assise d’Appello di Palermo, confermando la condanna in primo grado.

Il Maresciallo Capo Silvio Mirarchi, nel corso delle celebrazioni per il 203° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, svoltosi a Roma tre anni fa, alla presenza del Capo dello Stato, è  stato insignito della medaglia d’oro al Valor Civile “alla Memoria” con la seguente motivazione: «Con eccezionale coraggio, ferma determinazione e cosciente sprezzo del pericolo, nel corso di un servizio notturno in area rurale, non esitava, insieme a un commilitone, a intervenire presso alcune serre adibite a coltivazione illecita di canapa indiana, venendo fatto segno a proditoria azione di fuoco da parte dei malfattori che, al fine di assicurarsi la fuga, lo ferivano mortalmente. Fulgido esempio di altissimo senso del dovere e di straordinarie virtù civiche, spinti fino all’estremo sacrificio. – Marsala (TP) 31 maggio 2016», consegnata alla vedova, Antonella Pizzo.

A lui, nel 2018, per l’anniversario della sua scomparsa, è stata intitolata la sede della caserma della Compagnia Carabinieri di Marsala con una solenne cerimonia

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