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Nuova Iside: Il cacciamine della Marina Militare torna alla base navale dopo i rilievi all’interno del peschereccio

Il cacciamine Numana della Marina Militare oggi, 24 giugno 2020, lascia la Sicilia e torna alla base navale di La Spezia. Con lui anche il sottomarino Pluto che, secondo quanto riporta il sito di Tele Occidente, oggi, sarebbe riuscito ad effettuare i rilievi all’interno del relitto del Nuova Iside, affondato la notte del 13 maggio scorso con il suo equipaggio composto da Matteo, Giuseppe e Vito Lo Iacono (oggi unico disperso) e ritrovato il 19 giugno scorso.

A quasi 1400 metri di profondità, questa la distanza tra il fondale dove si trova inabissato il peschereccio e la superficie dell’acqua, le telecamere di Pluto avrebbero ripreso l’interno del relitto. E’ lì che la famiglia crede che si trovi Vito, il comandante del motopesca non ancora ritrovato nonostante le ricerche mai interrotte. L’ipotesi dei familiari è quella che Vito sia rimasto incastrato all’interno della barca e non abbia fatto in tempo ad uscire, annegando insieme al Nuova Iside dopo la probabile collisione con la petroliera Vulcanello ora sequestrata, al porto di Augusta, dalla Procura palermitana e sulla quale ieri i Ris, hanno effettuato dei rilievi irripetibili.

Sulla nave del gruppo Mednav, infatti, erano state prelevate 25 particelle sulle quali si evidenziavano segni di vernice bianca. Questi dovranno essere ritenuti compatibili con gli elementi portati dai familiari dei Lo Iacono e appartenenti al Nuova Iside, sulla quale, nel frattempo, un primo filmato fatto dalla Marina Militare, riportava a galla dei graffi, ora al vaglio degli inquirenti, anch’essi da valutare se essere aderenti con la tesi della collisione avvenuta la notte del 13 maggio con la Vulcanello.

Tesi sostenuta con forza da Aldo Ruffini, il legale incaricato dalle vedove Rosalba Cracchiolo e Cristina Alaimo, che ieri insieme al consulente di parte Cristian Mannino e all’ingegnere Cosulich, nominato dalla società armatrice della petroliera Vulcanello, hanno assistito, come riporta Tele Occidente, alla catalogazione dei reperti rinvenuti all’interno del Nuova Iside e delle tracce prelevate dalla Vulcanello che, saranno analizzate dal laboratorio dei Ris di Messina.

Il lavoro di studio consisterà in una prima fase, quella che compete ai tecnici dei Ris, di pura analisi. Verranno quindi analizzate le 25 particelle prelevate per determinarne le composizioni chimiche e i risultati si avranno tra 8 giorni. Le comparazioni, invece, spetteranno, in una fase successiva, ai periti di parte sulla base delle disposizioni che darà la Procura la quale, ha iscritto nel registro degli indagati 4 persone con l’accusa di omicidio colposo e omissione di soccorso. Si tratta del comandante e di due ufficiali in servizio in plancia della petroliera e dell’armatore della società Augusta Due del gruppo Mednav. I pm interrogheranno gli indagati solo al termine delle verifiche tecniche in corso.

Sulle nuove riprese effettuate dalla Marina Militare questa mattina, intanto, c’è il massimo riserbo. E con lo scorrere del tempo, si allontana sempre di più, la speranza di poter trovare il corpo di Vito Lo Iacono in uno stato di decomposizione capace di potergli comunque garantire una degna sepoltura.

 

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