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Sicilia: dallo stop alla quarantena alla nascita dell’USCAT, ecco cosa cambia per chi arriva

Messo definitivamente a tacere il decreto del ministero della Salute, emanato di concerto con quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, che obbligava alla quarantena obbligatoria per i 14 giorni come misura di prevenzione per la diffusione del contagio all’interno dei confini regionali o nazionali e contenere l’emergenza sanitaria da coronavirus, ieri è arrivata la firma, da parte del presidente della Regione Sicilia del tanto chiacchierato protocollo di sicurezza, all’interno del quale, Musumeci, ha classificato 3 tipologie di “arrivi” e istituito l’USCAT (Unità Sanitaria di Continuità Assistenziale Turistica) che entrerà in vigore da domani lunedì 8 giugno 2020.

All’USCAT , che andrà anche in supporto dell’App Sicilia Si Cura,  il compito di monitorare, prendere in carico e assistere i non residenti o i domiciliati nell’Isola, per motivi turistici o lavorativi, che potrebbero avere sintomi da covid-19 ai quali, comunque resta l’obbligo di una registrazione all’interno di siciliasicura.com

Nel caso in cui si dovessero verificare contagi verranno applicati i protocolli vigenti del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità e, nel caso in cui non sarà non necessario un ricovero ospedaliero, l’assistenza domiciliare verrà organizzata dalla Regione Siciliana, senza oneri a carico dell’interessato.

L’assessorato regionale alla Salute, sentito il parere del Comitato tecnico scientifico, ha disciplinato poi le procedure sanitarie per gli ingressi nell’isola e, con una circolare ai direttori delle Asp, ha disciplinato questa platea, in 3 categorie specificando che:

Coloro che hanno fatto ingresso in Sicilia prima del 29 maggio possono essere, immediatamente, sottoposti a tampone rinofaringeo, con la facoltà di interrompere l’isolamento domiciliare in caso di esito negativo.

Chi è rientrato tra il 29 maggio e il 2 giugno è di fatto in quarantena, attraverso le Usca territorialmente competenti effettueranno un follow-up , mediante un triage telefonico e attraverso la compilazione di un’autocertificazione, se da questa valutazione clinica non emergeranno elementi riconducibili al Covid potrà interrompere l’isolamento domiciliare.

Infine, si legge nell’ordinanza, coloro che hanno fatto ingresso in Sicilia a partire dal 3 giugno sono integralmente esonerati, in ottemperanza a quanto disposto a livello nazionale, dall’osservanza dell’isolamento domiciliare e del tampone rinofaringeo.

Gli esperti hanno rilevato che «la mediana del periodo di incubazione del Covid-19 è di 7-8 giorni e la possibilità di identificare la presenza di Rna virale mediante il tampone in un paziente infetto precede di 1 o 2 giorni l’esordio dei sintomi, collocandosi quindi temporalmente a 6 o 7 giorni dopo “l’impianto” del virus nelle vie aeree. Pertanto un test eseguito eccessivamente a ridosso del momento dell’infezione (tra il primo e il settimo giorno della avvenuta trasmissione) rischierebbe di risultare negativo per difetto di sensibilità della metodica».

Nella nota diffusa dalla Regione, si legge infine, che negli ultimi dieci giorni, in Sicilia l’assetto epidemiologico di Covid-19, si è progressivamente modificato, rivelando un significativo declino del numero dei casi. «Pertanto, chi è giunto in Sicilia dopo il 28 maggio, si inserisce all’interno di un contesto epidemiologico assai più favorevole rispetto a chi è giunto precedentemente.»

Intanto il governo regionale, accogliendo la proposta dell’isola, sta valutando la possibilità di aprire una struttura ospedaliera a Lampedusa, isola minore d’interesse internazionale.

QUI il testo integrale dell’ordinanza

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