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Trapani, finalmente riaprono i parrucchieri, ora su le mascherine: riappropriamoci delle nostre chiome!

Ci siamo. Oggi Lunedì 18 maggio 2020, è la data. Si riapre, ma soprattutto, possiamo riappropriarci, con tutti i protocolli del caso, del fattore “C” (capelli) attorno al quale girano tantissime cose (rinnovamento, relax, tempo per noi, libertà, stile, trasformazione, immagine, cambiamento, taglio col passato, nuova vita).

Oggi, tra le varie aperture che il Decreto Rilancio ha previsto (o rivisto) c’è anche l’attesissima riapertura dei parrucchieri. Il benessere della nostra testa e non solo.

Lo sa bene anche il Premier Conte che, lo scorso aprile, mentre illustrando la Fase 2, annunciava «I parrucchieri riapriranno il 1° giugno» aveva una chioma a dir poco perfetta. E continuava ad esserlo in tutte le dirette successive a cui ci dava appuntamento per spiegarci i motivi di questo e di quel cambio programma. I suoi capelli, in ogni situazione, non hanno mai perso vigore, nè dato cenni di cedimento a questa quarantena. In alcune occasioni, sembravano addirittura essere stati “ritoccati”.

Chissà come commenterebbe il presidente della Repubblica Mattarella, che già il 27 marzo scorso, in un fuori onda durante la registrazione sul discorso alla nazione per l’emergenza coronavirus, quando il suo portavoce gli faceva notare di avere un “ciuffo fuori posto”, rispondeva: «Eh Giovanni, non vado dal barbiere nemmeno io!». Insomma, uno di noi, direbbe qualcuno.

Sui capelli, non si scherza. Sono roba seria che in questi mesi hanno subito di tutto. Come noi. Per dirla con Coco Chanel «una donna che si taglia i capelli è in procinto di cambiare la sua vita». Parole che mai come in questo momento storico sono state più appropriate e vanno prese come un auspicio.

A tutti ci è stato imposto di stare solo a casa. Spesso quelle mura si sono impregnate si ansie e stress. I motivi si fa presto a trovarli: figli distanti o con didattica a distanza da supportare, un unico pc da dividere con marito o il compagno mentre le lezioni dei pargoli si accavallavano alle riunioni in video call. Genitori da accudire o peggio da piangere. Separazioni bloccate  sotto lo stesso tetto o, viceversa, amori distanti impossibilitati a raggiungersi. E poi la paura del momento, la preoccupazione di quel lavoro che magari ieri andava bene e che oggi,è scomparso. La cassa integrazione. Le ferie forzate.

Insomma: «andrà tutto bene». Dicevano. «Mica tanto», pensavi! E i capelli, gridavano: «un disastro!» Qualcuno ci avrà ascoltati e domani torneremo a riprenderci «tutt chell ch’è nuost» con la mascherina (sia chiaro!).

Lo avranno pensato pure i milioni di parrucchieri blindati in questo lockdown. Confartigianato ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e abusivismo causerà alle imprese di acconciatura e di estetica una perdita economica di 1.078 milioni di euro nei mesi di marzo, aprile e maggio, pari al 18,1% del fatturato annuo. Pesanti anche le ripercussioni sull’occupazione: i mancati ricavi, infatti, mettono a rischio il lavoro di 49mila addetti del settore.

Cosi i parrucchieri regolari trapanesi, si sono subito messi in azione per intervenire nel rispetto delle normative dettate dall’Inail.(QUI la scheda) «In questi mesi di chiusura, in termini di fatturato abbiamo perso il 100%. E’ vero abbiamo ricevuto 600 euro che nel frattempo abbiamo spalmato sulle spese : condominio, bollette di luce, acqua, gas, fornitori. Il resto lo abbiamo investito per riadattare gli spazi alla nuova apertura e i materiali vari. Spese che di fatto le 600 euro non sono riuscite a coprire. La nostra collaboratrice, nel frattempo, è stata messa in cassa integrazione perché il contributo governativo è previsto solo per le titolari. Oggi, non sputiamo su ciò che abbiamo ricevuto, ma oggettivamente non è stato sufficiente.- spiega Santina Via che insieme a Patrizia Peraino gestisce il salone di bellezza Per. Via. dei Capelli in in Via Angelo Aiuto 65 a Trapani –Adesso però, è tempo di ripartire, anche perché se dobbiamo imparare a convivere con il virus, è bene che ci adattiamo da subito anche ad un nuovo modo di lavorare. Noi siamo pronte»

Nel frattempo, un tira e molla dopo l’altro, vi siete dovute organizzare per ripartire nel rispetto delle regole

«Si, per la riapertura è tutto ok. Il salone è stato sanificato e dotato di tutti i sistemi di protezione previsti come le barriere in plexiglass, i guanti monouso, che però noi abbiamo sempre utilizzato, così come da sempre sterilizziamo tutti gli strumenti che utilizziamo. Abbiamo aggiunto le soluzioni disinfettanti, e i dispenser sono visibili sulle postazioni del negozio. In più abbiamo modificato gli orari: da oggi, lunedì, iniziamo subito con un orario no stop. Dopo questa lunga chiusura, la voglia di lavorare è tanta e sarà tanto anche il lavoro da fare»  dice Patrizia Peraino

Un lavoro che adesso sarà molto diverso a partire dall’organizzazione

«In parte. Noi lavoravamo già su appuntamenti. Oggi cambia la flessione sugli ingressi che l’Inail ci impone. Da noi l’ingresso sarà di 4 persone alla volta ma, addirittura minimizzare il tempo che un cliente deve avere, ci sembra eccessivo. A volte – dicono le socie di Per. Via. dei Capelli – ci chiediamo se chi ha redatto queste linee guida abbia mai lavorato in un salone di bellezza. Andare dal parrucchiere non è limitato solo dal tempo di posa o da quello relativo al taglio o alla piega»

Chi ti mette le mani in testa è un pò uno psicologo intendi?

«Esattamente. La gente arriva qui e si prende del tempo per sè. Stacca con il resto. Si coccola. Oggi, dopo tutto quello che è successo, ha ancor più bisogno di questa cura. Per noi, poi, questo è un lavoro molto creativo, l’uso della mascherina, con tutto il disagio che può creare alla professione, ci toglie l’estro. Un particolare come le labbra pronunciate o più sottili, il mento, il naso sono importanti ma, oggi sono scomparsi sotto la protezione. Ci faremo portare una foto! – sorridono Patrizia e Santina ma poi aggiungono- Nel nostro lavoro la comunicazione è fondamentale. Questo non è un ufficio. Noi non mandiamo mail. Forse il nostro è l’unico lavoro in cui ti si chiede di (af)fidarti di te mentre ti si parla alle spalle , guardandoti negli occhi attraverso uno specchio,con le forbici in mano. E la gente, si fida. Ci chiedono di imparare un nuovo modo di lavorare…lo faremo.»

Da domani anche voi metterete a rischio la vostra vita

«Riaprire è un’arma a doppio taglio: da una parte necessaria per la sopravvivenza, dall’altra un rischio per la salute. Dalla fine del lockdown abbiamo assistito a scene di persone che si sono offese perché altre non hanno risposto ad un saluto affettuoso: un abbraccio, un bacio. Questo non è il momento delle offese, ma del rispetto delle regole. Purtroppo è un messaggio che non tutti recepiscono. Se da una parte può farti perdere una cliente, dall’altra potrebbe far ammalare non solo noi, ma i nostri familiari e le nostre clienti»

Durante il lockdown alcuni vostri colleghi hanno esercitato la professione abusivamente

«Questo è un argomento che ci lascia l’amaro in bocca. Non solo per chi da sempre lo pratica ma soprattutto per chi come noi sa cosa vuol dire pagare le tasse. Questa concorrenza sleale ha fatto rientrare nelle forbici dei tagli subiti non solo la serietà della categoria la professionalità della professione ma anche la clientela che ci troveremo a gestire. Ovviamente i clienti restano tanti ma, una fetta è andata in mano agli scorretti. Senza contare i rischi corsi, come l’abusivo del comune di Campofranco, in provincia di Caltanissetta che risultato positivo al coronavirus ha fatto scattare la quarantena per 40 persone con le quali era venuto in contatto»

Quale sarà il taglio dell’estate trapanese 2020?

«Sicuramente corto, sia per la praticità, sia per risaltare gli occhi, parte fondamentale del nostro viso e, oggi più che mai, da sottolineare. La mascherina ci copre il resto del visto così un taglio che sottolinei lo sguardo è quello su cui punteremo per la summer 2020 targata Tp»

Grazie mille e in bocca al lupo!

«Grazie!»

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